Solo i pesci vivi nuotano-persino contro corrente
Dal 3 al 5 maggio si è svolta al Centro Internazionale “G.B. Scalabrini” di Solothurn la Scalabrini-Fest di Primavera 2019 che ha visto la partecipazione del Vescovo di Basilea, Mons. Dr. Felix Gmür come principale relatore nel Forum di approfondimento. Mons. Gmür ha, inoltre, celebrato la S. Messa con tutti i partecipanti nella Chiesa dei Gesuiti.
Riportiamo qui di seguito alcuni stralci del suo intervento durante il Forum.
Come dice giustamente il titolo di questo forum: solo i pesci vivi nuotano, non importa se con la corrente o contro corrente. La prima condizione per poter nuotare è dunque essere vivi.
Per me, come cristiano, è bene riflettere sulla vita e anche sulla sua sorgente, che è Gesù. Lo esprime in modo stupendo il testo del Vangelo in cui Gesù dice di sé: “Io sono la vita” (Gv 14,6). Per coloro che credono in Cristo ciò significa che la vita si trova in lui. Questo è il messaggio più importante di questa giornata.
Chiunque voglia essere vivo e nuotare, deve guardare a Cristo e comportarsi come lui: pregare, andare verso la gente, tenere Dio davanti agli occhi, confidare in lui e, appunto, vivere. [...]
Alcuni si sono mossi seguendo la corrente e lasciandosi portare: non c’è niente di male. Altri invece hanno dovuto fronteggiare resistenze, difficoltà, opposizioni, andando contro corrente. Sono i migranti tra di noi. Anche incontrare loro significa nuotare: è già un movimento e un cambiamento. Se m’incontro con una persona dell’Eritrea e mangio con lei, devo già modificare le mie abitudini culinarie. Devo adattare la mia lingua, devo in sostanza cambiare. Qualche volta, quando cambio me stesso, vengo guardato di traverso o in modo strano.
Ritornando alla sorgente della vita, Gesù Cristo dice di se stesso: “Io sono la vita”. Guardiamo quindi a lui. Cosa fa Gesù quando vede altre persone? Non importa in chi o in che cosa credano, che cosa pensino, come agiscano o abbiano agito, egli va verso di loro e le incontra. C’è quindi uno scambio da persona a persona. Qui si genera vita: nell’incontro tra persone. Lui - come noi - aveva e cercava dei luoghi in cui ritirarsi, traeva la sua forza dallo scambio con Dio, nella preghiera. Chi cerca questo rapporto con Dio e con le persone, che molte volte nessuno vuole, “nuota”, anche se spesso lo deve fare contro corrente, andando verso la vita. Il segno distintivo della vita, infatti, è lo scambio.
L’incontro può implicare anche lo scontro: Gesù l’ha sperimentato spesso. Chi invece lo evita o è già morto o è mezzo morto: non c’è più nessuna novità, nessuna prospettiva. C’è sazietà e chi è sazio si addormenta e non fa più niente. I cristiani non sono persone che vivono nella comodità. Sanno che la vita e la sua sorgente sono da cercare nell’incontro. E nuotano, sono nell’acqua.
L’acqua è già in sé un simbolo di vita. Se vogliamo rimanere nella vita - così ci hanno insegnato i primi Padri della Chiesa - allora dobbiamo rimanere nell’acqua del battesimo.
Che cosa significa che io sono battezzato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo? Sceso con Cristo nella morte, ma risuscitato con Cristo dai morti: significa che, nonostante tutte le contrarietà della vita, io ho una prospettiva o, detto con una parola cristiana, che la mia vita è orientata ad una speranza. Che la mia vita è preziosa e ha un valore che non passa, ma rimane, anche attraverso tutti i cambiamenti e gli sviluppi.
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